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spettanti alla cattedrale; encomiando i suddetti canonici pel loro zelo, che non meritava i sospetti del Magistrato. Li 27 dello stesso mese i Consoli scrivono al vescovo Bernardo di essersi molto adoperati affinchè si mandassero alla Dieta di Merano Bonaventura Fanzini, il D.r Girolamo di Tono e Girolamo Dalla Rosa; ma che avendo i luogotenenti confermata l’elezione del panettiere Leonardo Stigelmaier fatta dai quartieri, essi dovettero accomodarvisi. Supplicano poscia il prelato a fare ritorno in Trento, dove la sua presenza nelle attuali calamità poteva recare gran giovamento. Li 30 maggio i Consoli informano il vescovo sull’istruzione data agli inviati alla Dieta di Merano, e sulla sodisfazione significata dall’arciduca per la fedeltà a lui mantenuta.

Il primo di giugno Giovanni di Castelbarco assicura il vescovo della sua diligenza nell’arruolare soldati. Dei due di giugno abbiamo due lettere dell’arciduca; l’una al vescovo, a cui promette tutta l’assistenza; soggiungendo però che i tumultuanti si doveano placare colla mitezza e non coi terrori; e quanto ai soldati chiestigli da Bernardo per difesa del suo castello di residenza, ne offro due o trecento, non ostante la strettezza in cui dice trovarsi. L’altra lettera è diretta ai Consoli di Trento, che loda per la fedeltà conservata al loro vescovo, li consiglia a perseverare, e loro promette assistenza. Da un atto dei 3 giugno, esteso nel borgo di Cles, si deduce che Baldassare di TonoFonte/commento: Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/567, capitano di Castel Clesio e vicario generale delle Valli di Annone e di Sole, lesse ai sindaci di esse certe