delle compattate, colla riserva delle imposte ed aggravi provinciali. Ciò premesso, il vescovo Bernardo si recò a Riva, onde pigliarne personalmente il possesso, che gli fu dato nella forma che segue. Entrato il vescovo nella chiesa parochiale di Riva, mentre cantavasi il Te Deum, e uditavi la messa dello Spirito Santo al suono degli organi, si portò alla loggia della piazza sotto il palazzo pretorio, ove da Giorgio di Firmian, maresciallo della Reggenza Enipontana fu esposto a quei sudditi il motivo di sua venuta in esecuzione degli ordini imperiali, e fatta al vescovo la tradizione delle chiavi della città e del castello; dopodichè i Rivani gli prestarono l’omaggio e il giuramento di fedeltà, in presenza dei testimoni Sigismondo di Tono, consigliere regiminale, Antonio di Tiene vicentino, Paride di Lodron, Nicolò di Neuhaus, Jacopo di Castel Clesio, capitano di Stenico, Gaudenzo Madruzzo, Martino di Tono, Andrea de Regio, e Antonio Quetta, cancelliere aulico 1. Nel giugno di quest’anno fu eretto in Pergine un beneficio dalla scuola dei canopi (minatori) nella chiesa parochiale di quel borgo, a profitto e servigio della lor società. Li 30 di giugno di quest’anno medesimo, Leone X mandò un suo commissario al vescovo nostro o al di lui vicario, con un breve eccitante ad arruolare a spese apostoliche buon numero di soldati in servizio della Santa Sede e dell’Imperatore 23.
- ↑ Miscellanea Alberti, T. I, fol. 91. T. IV, fol. 28-29, T. VI, fol. 230.
- ↑ Miscell. Alberti, T. VI, fol. 200.
- ↑ Miscell. Alberti, T. VI, fol. 183.