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vore d’ambe le parti, Tignale rimase in dominio della Repubblica di Venezia.
Nel 1519, d’ordine di Michele di Vels, capitano nella valle di Fiemme pel vescovo Bernardo, i giurati e regolani di Moena, di Predazzo, di Tesaro, di Cavalese, di Varena e di Trodena manifestarono con giuramento gli affitti, le rendite e arimanie, che sono tenuti di pagare annualmente al Vescovo di Trento1. Essendo in quest’anno, per la morte dell’imperatore Massimiliano, Carlo V re di Spagna e il di lui fratello Ferdinando entrati al possesso dell’arciducato d’Austria e degli altri dominii, furono scelti a governatori di esse provincie il cardinale Matteo Lang, vescovo di Gurk e coadjutore di Salisburgo, il nostro vescovo Bernardo Clesio, e Pietro vescovo di Trieste, con altri nel diploma nominati2. In questo stesso anno, il vescovo Bernardo si vide mossa da Cristoforo vescovo di Bressanone la pretesa della precedenza, che ebbe i suoi guai, ma poi finì in onore del nostro vescovo e dei suoi successori. In questo proposito abbiamo un breve di papa Leone X al vescovo Bernardo, con cui dichiara di non voler innovare cosa alcuna, ma permette che in tale materia sia luogo all’inveterato costume delle provincie germaniche. Ciò nulla ostante, il papa lasciò poi correre un altro breve a favore del vescovo di Bressanone, sul riflesso che questi era stato consecrato qualche anno prima che il vescovo di Trento. L’anno
- ↑ Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 153.
- ↑ Miscell. Alberti, T. VI, fol. 170.