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vescovo Giorgio confermò a molte comunità del Principato i lor privilegi, e spedì la rinnovazione delle investiture feudali a parecchi vassalli. Tra le conferme citeremo quelle dei privilegi concessi dai suoi predecessori agli abitanti della valle di Fiemme; del privilegio alla pieve di Ossana, relativo all’introduzione dei vini forestieri; dei privilegi ai nobili delle valli di Annone e di Sole, e di certi statuti e regolamenti agli uomini delle predette valli; dei lor privilegi alle comunità delle Giudicarie al di là del Durone, cioè a Rendena, a Tione, a Bono, a Condino, alle ville di Saone inferiore e superiore, con indulto nuovamente loro concesso1. Tra le investiture, quella del dosso di Nomi, sopra il quale è il castello, a Pellegrino dei Bussi, estesa ad ambi i sessi; e la feudale alle ville e comunità di Ossana, Cusiano e Fusine nella valle di Sole2.
Nel 1508, il vescovo Giorgio confermò gli statuti nuovamente compilati dagli uomini di Storo, e certa locazione perpetua dei beni comuni ridotti a coltura, loro concessi nel 1486 dal vescovo Giovanni; i privilegi agli uomini di Lasino, Calavino, Cavedine, Vezzano, Povo, Fai, Tenno, e i nuovi regolamenti alle comunità di Condino e Brione3. Anche Sevegnano, altra giurisdizione capitolare, come l’anno antecedente Sovero, ottenne i suoi proprii statuti, per opera del lodato vi-