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Udalrico, quando si vide mancare le forze, si aveva scelto il successore, mediante la nomina fatta in Corte di Roma di Giorgio di Neudeck, a suo coadjutore; col quale nel 1502 avea pattuito ch’egli sodisferebbe del proprio denaro alla spesa delle bolle della coadjutoria, nè s’ingerirebbe negli affari della Chiesa, senza espressa licenza del vescovo. Non essendo le bolle apostoliche ancora state spedite a favore del candidato, i canonici passarono alla elezione, che senza molto contrasto, il dì 22 dello stesso mese di settembre, cadde nella persona di Giorgio, cancelliere di Massimiliano nelle terre austriache, laureato in ambe le leggi a Bologna, ove aveva sortito a maestro il celebre Giovanni Campeggio, che fu in seguito cardinale di Santa Chiesa. Rinnovate che ebbe Giorgio le compattate col Conte del Tirolo, li 9 d’ottobre dello stess’anno 1505, per opera dell’imperatore Massimiliano, ottenne dal Capitolo il possesso del Principato1. Li 20 novembre il vescovo Giorgio scriveva da Bolgiano al Consiglio suo, che venisse sostituito un nuovo vicario in Termeno a Giovanni Langermantel, che aveva chiesta la sua dimissione a motivo che in quei giorni era stato posto d’industria il fuoco in Termeno ed aggiunta la minaccia che, se esso vicario non dimettesse l’ufficio, non si desisterebbe dal mettervi nuovo fuoco, finchè il borgo non rimanesse incenerito2.
Nel 1506, il vescovo Giorgio ottenne da papa