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in forza del quale fosse vietato, col pretesto dei lor privilegi, ingerirsi nelle sentenze portate dal vicario vescovile, e d’interporre l’appellazione da quelle allo scario, contro l’incontrastabile diritto delle regalie al solo vescovo competente; e se si credessero gravati, compariscano innanzi al vescovo, che farebbe loro giustizia1. Li 21 agosto dello stess’anno, attesi i servigi prestatigli da Marquardo di Brissacco nell’ottenergli la conferma apostolica di sua elezione alla Chiesa di Trento, ed al suo predecessore nella passata guerra veneta, in cui per di lui opera furono restituite alla Chiesa certe valli nelle Giudicarie interiori dai nemici occupate, il vescovo nostro gli accordava l’approvazione dell’istromento nuziale celebrato nel 1496 con Andrea conte d’Arco, padre di Bianca sua sposa; in forza di cui la dote di fiorini 1500, costituitagli, venne assicurata su tutti i beni, decime e censi di Vezzano e Cavedine, parte dei quali il conte Andrea riconosceva in feudo dalla Chiesa di Trento2. Li 9 di novembre dell’anno medesimo, Udalrico spedì alla comunità di Terlago la conferma de’ suoi privilegi e carte di regola, ottenuti da Alessandro di Mazovia, suo antecessore3. La città di Trento in quest’anno fu onorata dalla presenza di Massimiliano re dei Romani, il quale nella sua dimora, mediante il cardinale d’Amboise, luogotenente generale di Luigi XII re di Francia, conchiuse con quest’ultimo

  1. Miscellanea Alberti, T. VII, fol. 43.
  2. Miscell. Alberti, Τ. III, fol. 199.
  3. Miscell. Alberti, Τ. III, fol. 200.