a motivo di guerra, convocò una Dieta in Merano, alla quale fu invitato il nostro vescovo, che non potè a meno di consentire a una volontaria contribuzione, secondo il metodo tenuto nel congresso del 1474. A sua volta l’Imperatore e Conte del Tirolo accordava al vescovo Udalrico, secondo il vecchio costume, i soliti annui venti fodri ο salme di sale dalle saline tirolesi. Tale somministrazione cessava in seguito; e fu convertita in una tenue somma di denaro, che annualmente si corrisponde alla Camera vescovile1. In esso anno Udalrico confermò al rettore dell’Ospizio di S. Maria di Campiglio tutti i privilegi ed indulti concessi al pio luogo dai vescovi predecessori; ricevendo il suddetto ospizio, coi frati e i conversi ed i beni, sotto la sua tutela e protezione2. Il vescovo licitò pure nel maggio di quest’anno a Stefano Cazzuffi i beni dei fratelli Perozzi da Trento, dichiarati devoluti alla Camera vescovile per aver essi commesso molti gravi delitti, ma specialmente per essersi ribellati contro il vescovo loro signore. I beni confiscati consistevano in un molino a S. Francesco fuori le mura, con una chiusura adiacente, ed altra al Cernadore, valutati fiorini mille; del quale denaro si prevaleva il vescovo per sopperire alle spese del viaggio in Germania, ove l’aveva invitato il re dei Romani3. Li 28 di giugno dello stesso anno confermava Udalrico alla comunità di Ossana il privilegio di
- ↑ Miscellanea Alberti, T. III, fol. 183.
- ↑ Miscell. Alberti, T. III, fol. 190.
- ↑ Miscell. Alberti, T. III, fol. 187.