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Bernardino e Paride di Lodrone, sempre molesti al principe di Trento loro signore, ardirono di vietare, sotto pena di morte, agli uomini di Storo e di Condino, sudditi vescovili, di non uscire dai confini della pieve di Tione1. In questo stesso anno il Conte del Tirolo impartì alle valli di Annone e di Sole un privilegio assai ampio2.
Nel 1488, dopo diligente discussione intorno ai diritti d’ambi i competitori al Vescovato di Trento, la Corte di Roma decise in favore di Udalrico di Frundsberg; il quale, consacrato in quella metropoli, s’avviò verso Trento, ove prese solennemente possesso della sua Chiesa, li 7 agosto. Dovette però il nostro vescovo contrastare a lungo col cardinale Orsini, al quale il papa aveva assegnata la pensione di cinquecento scudi d’oro sul Vescovato di Trento. La questione durò quattro anni con sommo dispendio del nostro vescovo3. Dei 27 giugno di quest’anno è l’atto di appellazione interposto alla Santa Sede da Simone preposito di S. Michele all’Adige contro il Capitolo di Trento per l’erezione d’una messa quotidiana nella cappella di S. Udalrico in Lavis, d’ordine di esso Capitolo, che in tale tempo amministrava lo spirituale, in assenza del vescovo; sostenendo il preposito che la detta erezione fosse di pregiudizio alla chiesa parocchiale di S. Maria di Giovo incorporata alla Prepositura4.