Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/391


— 374 —

zolombardo, e gli uomini del nuovo Mezzo, ora Mezzotedesco, a motivo del taglio delle legne e del diritto di boscheggiare nell’Ischia; fatto che aveva al sommo impegnate ambedue le superiorità1. Da una lettera dell’imperatore Federico III all’arciduca Sigismondo si scopre a chiare note, che poco o niun frutto aveano prodotto le prime del 1478, che gli ingiungevano di desistere dagli atti pregiudicievoli alla Chiesa di Trento e al Sacro Romano Impero, sul vano pretesto del diritto territoriale che in nessun modo gli competeva2. Nel maggio del detto anno, il vescovo Giovanni comprava, pel prezzo di trentatre ducati, da grossi 60 l’uno, una casa nel borgo Fraporta di Tenno, nella contrada della Porta, da Pelegrino Vinaccia, della villa di Cevola di detta pieve, a beneficio del Vescovato; e ciò nella congiuntura dell’essersi il vescovo ivi ritirato onde preservare la propria persona dal morbo pestilenziale scoppiato in Trento e nella podestaria3. Nel dicembre dello stess’anno, il vescovo, con deffinitiva sentenza, decise a favore degli abitanti di Stenico la questione vertente da molti anni sul diritto di irrigare e di pascolare nel monte Gruale, contro gli uomini di Pinzolo nella valle di Rendena4.

Nel 1483, in riconoscenza dei servigi prestati alla Chiesa per più anni da Giovanni Rezner, burgravio

  1. Miscellanea Alberti, Τ. III, fol. 217.
  2. Archivio vescovile.
  3. Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 157.
  4. Miscell. Alberti, Τ. III, fol. 209.