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ostanti le differenze che tuttora esistevano col Conte del Tirolo, accordò, colle solite clausole, una gratuita contribuzione alla difesa della patria1.
Nel 1480, il sommo pontefice Sisto IV delegò Angelo vescovo di Feltre e Pietro vescovo di Cattaro a recarsi a Trento per rilevare giuridicamente il concorso dei fedeli alla tomba del beato Simone e la fama dei miracoli operati da Dio per di lui intercessione, con ordine di esaminare su di ciò testimonii probi e degni di fede, e di trasmettere alla Santa Sede le loro deposizioni ridotte in pubblica forma2. Nel febbrajo di quest’anno, il duca Sigismondo, riconosciuto finalmente il suo dovere, rilasciò al vescovo Giovanni i popoli delle valli di Annone e di Sole, da lui per alcuni anni ingiustamente signoreggiati. Il vescovo accordò agli esenti e gentili di esse valli la conferma dei loro privilegi, privandone quelli che furono gli autori ed istigatori della passata sedizione, finchè col pentimento e coi loro buoni servigi si meritassero l’assoluzione3. Dal legale esame di Antonio dei Zaforini, abitante in Levico, si rileva essersi gli uomini di detta giurisdizione ribellati in quest’anno contro il capitano di Castel Selva e contro il vicario di Levico4. Ebbe pure il vescovo Giovanni in quest’anno a terminare altra briga insorta tra i Rivani, sudditi della Repub-