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duca Sigismondo) vi condiscesero, previa protesta e promessa del duca, che tale atto non dovesse portar conseguenza o recar pregiudizio ai loro diritti, immunità e libertà. Della quota di sussidio, accordata dai suddetti vescovi al duca nella Dieta tenutasi in Merano, fu rilasciato un riversale; dichiarandosi in esso, che riceveva quella somma come gratuita e spontanea. Di tale natura fu pure l’altra contribuzione da essi vescovi accordata nel 1476 per la guerra contro i Turchi; in cui, dopo essersi narrato che alla contribuzione meramente volontaria del 1474 non erano tenuti che quelli soli che vi avevano prestato l’assenso, si passa al quantitativo promesso senza tratto di conseguenza o di debito. E qui giova notare, che tale narrativa serve ad escludere la pretesa dipoi formata dagli Stati del Tirolo (dopo il libello del 1511) che la maggioranza dei voti abbia forza di obbligare anche i dissenzienti. Non ostanti tali riserve (chi il crederebbe?) le imposte cresciute a dismisura, presentemente sono fatte ordinarie; e non resta speranza di esimersene più, con immenso danno dei Vescovati1. Nel divisato anno 1474, il provido nostro prelato, con grave dispendio, restaurò dalle fondamenta il castello di Tenno, che tanto soffrì nelle passate guerre; e lo adornò di nuove fabbriche a difesa di quella giurisdizione e del Principato2.

  1. Miscellanea Alberti, Τ. I, fol. 2, 11.
  2. Miscell. Alberti, Τ. IV, fol. 225. L’iscrizione ivi scolpita è la seguente: Joannes Hinderbach, Antistes Tridentinus, hujus nominis IV, hanc arcem in suis structuris ædifi-