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cembre 1472 diede il vescovo Giovanni, a petizione di Antonio di Lizzana, la investitura dei feudi castrobarcensi ad Antonio di Schratemberg di lui genero, sebbene allora non possedesse la maggior parte di tali feudi, perchè erano in mano dei Veneziani1.

Nel 1473, Nicolò Trono, doge di Venezia, prega con sue lettere il nostro vescovo, che levi il nuovo dazio imposto ai Rivani sopra certe merci e animali che da Trento venivano tradotti in Riva2. Li 14 dicembre del medesimo anno il vescovo Giovanni ratificò la vendita, fatta da Vigilio e Nicolò fratelli di Firmian al duca Sigismondo, dei loro castelli; e investendone il detto duca, permise che, mutato quello di Firmian, potesse dare al feudo il suo proprio nome e chiamarlo per l’avvenire Sigmundskron. Lo investì inoltre dei feudi accordati a Federico suo padre dal vescovo Alessandro, e del pontatico o dazio del ponte sotto il suddetto castello3.

Nel 1474, il vescovo nostro dichiarò incamerata la regolaneria maggiore della villa di Tresio, devoluta alla Chiesa per la morte di Antonio di Corredo che n’era da essa stato infeudato; e diede insieme gli opportuni provedimenti acciocchè in quella nè il Comune nè altri per l’avvenire presumesse ingerirsi, sotto la pena di cento marche alla Comunità e di dieci ad ogni privato, e comandò di riconoscere nelle cause regola-

  1. Bonelli, Monum. Eccl. Trid., pag. 148.
  2. Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 165.
  3. Miscell. Alberti, T. IV, fol. 30.