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minaccie dei Turchi e gli eretici della Boemia1. Cade ancora in quest’anno la consegna, che gli esecutori testamentarii fecero all’Archivio capitolare, della libreria copiosa lasciata alla Cattedrale da Giovanni Sulzpach decano, con obbligo dell’anniversario in suffragio dell’anima sua2.

Nel 1470, il vescovo nostro decise la lunga, dispendiosa e difficile controversia vertente fra le comunità di Condino e di Storo dall’una e la comunità di Bono dall’altra parte, a motivo del legname, che questa aveva diritto di tradurre per il fiume Chiese, abbenchè da ciò non di rado seguissero gravi danni, cagionando inondazioni frequenti nelle campagne e negli edificii delle prime. Il vescovo, colla sua sentenza piena di equità, procurò un compenso ai danni dei privati, senza diminuzione del pubblico vantaggio che da tale traffico risultava3. In questo stesso anno, il duca Sigismondo, che per concessione del vescovo Giorgio possedeva a titolo di feudo il castello di Beseno e l’annessa giurisdizione, lo cedette al vescovo Giovanni, affinchè, per favore singolare, ne investisse Giacomo Trapp, suo maggiordomo; come seguì4. Ai 23 di novembre dell’anno medesimo, il vescovo nostro approvava l’elezione del preposito Andrea Visler fatta dai canonici regolari di S. Michele, e consecutivamente lo investiva

  1. Bonelli, Notiz. istor. crit., T. III, pag. 270.
  2. Miscellanea Alberti, Τ. V, fol. 131.
  3. Miscellanea Alberti, Τ. IV, fol. 1.
  4. Miscell. Alberti, Τ. IV, fol. 29.