Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/359


— 342 —

conte del Tirolo1. Confermò pure alle comunità di Storo e di Condino tutti i privilegi loro accordati dai vescovi suoi predecessori2; e ammise Federico dei Federici alla rinnovazione dell’investitura feudale del castello di S. Michele di Ossana, con tutte le sue onoranze; con che però s’intenda riservato alla Chiesa il dazio di Dimaro e di Armejo3; e spedì a Lodovico, marchese di Mantova, la rinnovazione feudale di Castellaro4.

Nel 1469, il vescovo Giovanni approvava certi ordinamenti comunali, esibitigli per la conferma dalla villa di Malosco nell’Anaunia5; ottenne dall’imperatore Federico III la investitura delle regalie del Sacro Romano Impero, accompagnata da espressioni di benevolenza e di stima pei meriti che si acquistò in faticose legazioni e in altri incontri al servigio cesareo6. Accordò alcuni statuti alla pieve del Banale7; rilasciò per due anni alla villa di Storo incendiata le collette e i salarii dovuti alla sua mensa8. In questo stesso anno, Elisabetta Rotel rifiutò nelle mani di Enrico da Giovo, capitano di Castel Selva e di Levico, in nome di Giacomo Trapp, signore di detta giurisdizione, l’utile

  1. Miscellanea Alberti, Τ. III, fol. 161.
  2. Miscell. Alberti, T. III, fol. 210.
  3. Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 193.
  4. Miscell. Alberti, T. III, fol. 159.
  5. Miscell. Alberti, Τ. III, fol. 210.
  6. Ughelli, Italia Sacra. Bonelli, Not. ist. crit., Τ. III, p. 268.
  7. Miscellanea Alberti, T. III, fol. 210.
  8. Miscell. Alberti, Τ. III, fol. 211.