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In questo intervallo di tempo (in cui il duca Sigismondo reggeva il temporale, ed il Capitolo lo spirituale della Chiesa) Giovanni di Paho o di Povo, canonico ed economo delle entrate vescovili, di consenso degli altri canonici, venne li 24 gennajo 1466 ad un accordo con Sigismondo di Thun, costituito capitano di Trento dal predetto duca, riguardante il salario ad esso dovuto per tale impiego, che riuscì gravosissimo alla Camera; imperocchè per la custodia della città e pel governo di essa gli si retribuirono quaranta marche di Merano, un lauto trattamento per la di lui persona, e fieno e biade e ferramenta e altre cose necessarie al mantenimento di cinque cavalli, le spese e salario per la di lui famiglia, la provigione di vettovaglie e munizioni per il castello, e finalmente tutti i dispendii, quando ad esso capitano o a qualche suo nuncio occorresse portarsi in Innsbruck per servizio del Vescovato. Evvi poi un decreto del duca Sigismondo, dello stesso anno, col quale, in virtù della biennale concessione fatta ad esso dal defunto vescovo Giorgio, ingiungeva alle comunità di Storo e di Condino di riconoscere Sigismondo di Thun per capitano e massaro di Castel Stenico, e di prestare al medesimo in suo nome il giuramento di fedeltà1.
Esitando il papa a rilasciare la spedizione delle bolle di conferma del nuovo eletto, sotto varii pretesti, ma specialmente perchè credeva pregiudicata la sua autorità e coll’accennato appello delusa la sua riserva,
- ↑ Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 224.