quella volta, la nomina del successore, con inibire ogni ingerenza al Capitolo, questo pensò di contraporre a tal atto l’appellazione e così garantirsi da ogni temuto pregiudicio, e di venire, senz’altro aspettare, all’elezione del nuovo pastore. Li 5 ottobre 1465 fu scelto concordemente a vescovo e principe di Trento, abbenchè assente, Giovanni Hinderbach, Assiano, canonico di Passavia e preposito di Trento, oratore alla Santa Sede per l’imperatore Federico III e suo consigliere e del duca Sigismondo, dell’età di 47 anni. Ci lasciò scritto egli stesso che il suo avo paterno fu Enrico Langenstein, detto di Assia, professore di teologia e primo rettore dello Studio di Vienna. Ebbe per padre Giovanni, che morì nel 1428, e per madre Edvige, passata all’altra vita l’anno 1456. Egli era uomo di gran dottrina e di esperienza, aveva finito i suoi studi a Padova, detta la prima messa in Milano nel 1450, ed esercitata come paroco la cura d’anime in Medling non lungi da Vienna. Arrivata in Roma (ove, come accennammo, dimorava in qualità di oratore cesareo) la lieta nuova della sua elezione, fece subito istanza al Santo Padre per ottenere la necessaria conferma. Ma il cardinale Francesco Gonzaga, che aspirava alla stessa Chiesa, sulla speranza della pontificia riserva, e più per l’appoggio dei marchesi di Brandenburgo, suoi cugini per via di madre, attraversò in modo le pratiche del vescovo eletto, che questi non pervenne che l’anno seguente, con molto stento, ad essere confermato1.
- ↑ Innocenzo a Prato, Lib. X, fol. 189.