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chele ed altri pretesi occupatori. Poco dopo uscì bolla, a requisizione di Giovanni Hinderbach, diretta ai prepositi di S. Michele e di Gries e al decano di Trento, con commissione di ammonire, sotto pena della scomunica, alla restituzione tutti coloro che avessero usurpato beni o diritti spettanti alla Prepositura di Trento, alla cappella di S. Apollinare e alla chiesa parochiale di Ora. Su questo argomento vi ha pure un decreto di Pasquale Malipiero, doge di Venezia, a Paolo Malipiero provveditore di Riva; col quale, dopo avergli notificato l’ordine da sè trasmesso al di lui antecessore di far pervenire nelle mani di Giovanni Hinderbach, preposito di Trento, i frutti dell’abbazia di S. Lorenzo che si rascuotono nel distretto della sua giudicatura, a seconda delle bolle pontificie, si aggiunge che, essendo stati i suddetti frutti sottoposti a sequestro, ad istanza di Fra Benedetto, quando il preposito sunnominato si obblighi di pagare ai cittadini veneti per anni cinque ducati trenta, riservati con ordine papale sopra l’annuo assegno fatto ad esso Fra Benedetto, permetta che il suddetto preposito se li goda, non ostante l’acconsentito sequestro. Non per questo Fra Benedetto cessò, fin che visse, dell’apportare continue molestie; giacchè v’ha un monitorio del 1465 contro di esso ed i suoi fautori, fatto ad istanza dell’Hinderbach, col quale, sotto minaccia delle pene canoniche, gli viene imposto di recedere dalla Prepositura e di restituire le cose tolte1.

  1. Miscellanea Alberti, T. II, fol. 65-69. T. VI, fol. 187.