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Beseno e della Pietra; con obbligo al duca di corrispondere ad esso Marcabruno 550 ducati. Tal concessione fu in seguito prorogata fino alla festa di S. Giorgio 1451, verso una pensione variante nella quantità1.

Nel 1447, il vescovo Giorgio, consegnato il dominio temporale della sua Chiesa al duca Sigismondo, scelse per sua residenza Caldaro, d’onde li 23 febbrajo rinnovò a Giovanni di Castelbarco l’investitura feudale del dazio piccolo che si esige nella città di Trento, ottenuta, assieme a sua madre Anna, dal vescovo Alessandro2. Di là, nel medesimo anno, investiva, a titolo di feudo, Leonardo di Adelpreto di Povo, cittadino di Trento, del dosso sul quale era fabbricato il castello di Pissavacca, dei boschi presso il castello, delle decime in certi luoghi di quelle pertinenze, e di alcune pezze di terra in Povo3. Da Caldaro, nello stesso anno, il vescovo Giorgio approvava la nomina di Corrado da Bressanone in preposito dei canonici regolari di S. Michele, eletto in tempo di scisma e confermato dal vescovo Teobaldo. Da Caldaro, nel giugno dello stesso anno, passò Giorgio nel castello di Stenico, d’onde spedì la conferma dei privilegi e statuti ai popoli delle pievi del Banale, di Lomaso e di Blegio nelle Giudicarie, stati fedeli alla Chiesa nelle ultime rivoluzioni; avendo essi di molto contribuito alla ricuperazione dei castelli Breguzzo e Romano

  1. Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 172.
  2. Miscell. Alberti, T. VI, fol. 160.
  3. Miscell. Alberti, T. VI, fol. 194.