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dalla tasca vuota1. Li 17 ottobre del 1446 i Padri del Concilio di Basilea segnarono finalmente le bolle di conferma dirette al vescovo Giorgio. Colla prima gli annunziavano essere stato in quel giorno canonicamente provvisto alla Chiesa di Trento, e gli permettevano, dopo che avesse effettivamente ottenuto il possesso della città e castelli, e specialmente di quello del Buon Consiglio, di consegnare l’amministrazione di essa città e degli altri luoghi del Vescovato al duca Sigismondo per anni cinque, a titolo di semplice custodia e deposito; con che però le entrate vescovili, desunte le spese e i salarii, siano al vescovo corrisposte, ed il duca presenti una malleveria od obbligazione giurata di stare ai patti. Essi colorirono la cessione collo specioso riflesso che, facendo altrimenti, troppo malagevole riuscirebbe alla Chiesa il ricuperare i beni mobili e immobili che nelle turbolenze dell’ultimo scisma furono ad essa involati. Colla seconda bolla notificano a Giorgio la di lui confirmazione accordata dal Concilio alle preghiere del duca, dopo avere ammessa la rinuncia di Teobaldo e Benedetto; e ad un tempo comandano ai sudditi del Vescovato di riconoscerlo per legittimo loro pastore e di prestargli omaggio e fedeltà2. In virtù della prima bolla, testè riferita, Marcabruno di Castelbarco, della linea di Beseno, concesse al duca Sigismondo, a titolo di deposito per un anno, i castelli di

  1. Miscellanea Alberti, Τ. III, fol. 183.
  2. Miscell. Alberti, Τ. V, fol. 221. Bonelli, Notiz. istor. crit., T. III, pag. 252.