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togli dal di lui zio Marino di Cagnò, che l’aveva adottato per figlio. Il feudo consisteva della regolaneria di Cagnò, della metà della decima, e di dodici staja di biade nella medesima villa. Ai 5 di settembre dello stess’anno, dinanzi ad Erasmo di Tono, vicario delle valli di Annone e di Sole nel civile e nel criminale, i sindaci e procuratori degli uomini di tutto il Mezzalone, cioè dal maso della Selva al maso della Pietra di Provesio, chiesero e ottennero l’esenzione da ogni gravezza per l’edificio dei ponti, per le collette, per le gite all’esercito o a qualche cavalcata militare, eccettuate le consuete contribuzioni pel ristauro del ponte al Pino oltre la Chiusa, e del ponte dell’Infresura. Li 6 novembre di quell’anno, Michele de Salme, preposito Monasteriese, delegato pontificio, inviò un monitorio al proposito di S. Michele e all’arcidiacono della cattedrale di Trento, col quale commette loro di ammonire fra Pietro benedettino, ultimo rettore della chiesa e della pieve di S. Felice e Fortunato in Gardumo, ed Antonio prete piacentino e gli aventi interesse sopra la detta pieve, di dover comparire dinanzi a sè, dentro sei giorni, sia personalmente, sia per procuratore. Alla fine di questo anno, al nostro prelato fu conferita la Prepositura di Vienna1.

Nel 1443, il vescovo nostro, dopo avere costituito suo vicario e luogotenente così nel temporale come nello spirituale il vescovo di Feltre e di Belluno, si recò a Vienna.

  1. Bonelli, op. cit. Hippoliti, Comp. rer. Trid., MSS.