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15 dello stesso mese, Goffredo Friling, canonico e vicario del nostro vescovo nelle cose spirituali, e procuratore di suo nipote Vilchinio Kune suddetto, chiese di essere messo in possesso di due chiericati nelle parochie di Ledro e di Banale; il che ottenne dagli arcipreti di quei luoghi, mediante imposizione del loro berretto. Nel settembre dell’anno medesimo, il vescovo Alessandro investì il rettore della chiesa di Nerimburg, diocesi di Costanza, di sei parochie della diocesi di Trento, cioè di quelle di Calavino, di Tenno, di Gardumo, di Malè, di Livo e di S. Lorenzo; privando delle lor rendite, per impinguare assenti, le chiese della diocesi alle sue cure affidata1.
Essendo stata, come vedemmo, la Prepositura di Trento, di cui aveano goduto i frati Benedettini di S. Lorenzo, incorporata per bolla papale al Capitolo del duomo, Fra Benedetto, abbate di quel Convento, intentò una gravissima lite presso la Corte Romana contro Stanislao preposito della cattedrale. Ma li 26 di gennajo 1433, l’esecutore apostolico dichiarò scomunicati il suddetto abbate e i suoi monaci Pietro, Jacopo, Bonadimane e Melchiore, per non aver pagati 250 fiorini d’oro dovuti al sopranominato preposito. In questo stess’anno il vescovo Alessandro diede a Giorgio di Leimburg la rocca di Valterna nella Valle di Sole, a lui devoluta; e Riprando di Castel Clesio vendette la decima di Comasine a Riprando di Guglielmo di Castel Nano2.