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Enrico di Ast, vescovo di Feltre, assistito da due altri vescovi. Nel mese medesimo, il nostro vescovo concesse a Francesco di Adelperio, cittadino di Trento, in premio dei fedeli servigi personalmente e con suo dispendio prestati nella pugna contro Paride di Lodrone, ribelle, alcuni poderi, detti al Paradiso, fuor della porta del castello del Buon Consiglio, a titolo di allodio ossia di dominio libero e diretto. E nell’ottobre dello stess’anno il suddetto Francesco di S. Martino vendette per mille ducati d’oro a ser Pietro di ser Nani di Siena, abitante in Verona, una muta ο dazio infeudatogli dal vescovo di Trento sui legnami e altre merci che trasportavansi sull’Adige, salvo il diritto a una parte di quel dazio spettante all’abbazia di S. Lorenzo1.
Nel 1426, il pontefice Martino V, con sua bolla diretta al decano di Bressanone, eresse in Prepositura l’Abbazia di S. Lorenzo ο sia di S. Apollinare presso la città di Trento, alla quale era unita la chiesa parochiale di Ora sopra Egna2.
Nel marzo del 1427, il vescovo nostro delegò i canonici Giovanni dei Cavalli e Artovico di Passavia a visitare le parochie italiane della sua diocesi e ad investigare, se vi pullulassero eresie ο commettessero atti di simonia3. Il primo di luglio di quest’anno, il vescovo Alessandro investiva della decima maggiore nelle ville di Mezzana e di Ronzo e del dosso al Ca-