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il vescovo Giorgio Hack nel 1452 colla parrochiale di S. Maria Maddalena nella città di Trento.
Dell’assenza del vescovo Giorgio di Liechtenstein dalla sua Chiesa e della vicinanza di Baldassare Cossa, vescovo di Frascati e antipapa, sotto nome di Giovanni XXIII, che allora faceva soggiorno in Merano, luogo del duca Federico, e che in seguito fu deposto nel Concilio di Costanza, si prevalse il preposito del monastero di Gries, impetrando dall’antipapa la plenaria esenzione dall’Ordinario nel 14151. In questo anno, Ernesto duca d’Austria confermò gli Statuti e privilegi della città di Trento2; e fu insinuata una copia dell’istrumento delle livellazioni dei molini della città, fatte nel 1395, collazionata coll’originale e dichiarata legale e meritevole d’ogni fede3.
Continuando la nostra Chiesa ad essere invasa ed oppressa da Federico, conte del Tirolo e dai suoi aderenti, il vescovo GiorgoFonte/commento: Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/567 s’indirizzò per la seconda volta a Sigismondo re dei Romani, con ferma speranza di ottenere da lui la più valida assistenza; ed essendosi testè (nel 1414) dato principio al Concilio di Costanza, si rivolse anche ai Padri di esso ed espose loro tutta l’iliade dei guai e delle violenze patite, chiese la restituzione d’ogni diritto al Principato, ed in ispecie l’annullazione delle tre scritture da lui segnate nel