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ture, fra le quali accenneremo quella all’abadessa e alle monache di Sonnenburgo, di cui fu fatta parola all’anno 1204, e quella ad alcuni nobili di Terlago sulle case, su due laghetti, su varii poderi e il castello di Predagolare nel monte Mezzana presso Terlago1.

Nel 1392 si ritrova un instrumento di compra che fece Jacopo di Marcabruno di Castelbarco di tutto ciò che possedeva Simone di Castel Campo nella città di Trento e nel Vescovato2.

Nel 1394, i canonici regolari di S. Agostino in Augia ossia Gries esposero al nostro vescovo lo stato deplorabile del loro convento, aggravato di debiti per le violenze sofferte nei tempi addietro e per le inondazioni dei torrenti e del fiume Adige, e lo richiesero di qualche salutare provvedimento. Il vescovo procurò il necessario sollievo a quel pio istituto, coll’unire ad esso perpetuamente la pingue parocchia di Merlinga; obbligandolo però all’annuale contribuzione di lire venti meranesi per la fabbrica di S. Vigilio3.

Nel 1395, per ispeciale commissione del vescovo Giorgio, fu fatta la giuridica livellazione dei molini della città di Trento da Giovanni dei Capitani, bolognese, vicario episcopale ο podestà4.

Ridotte le rendite della Mensa Capitolare all’estrema strettezza, a motivo delle usurpazioni e violenze

  1. Vedi il Lib. C. delle investiture nell’Archivio Capitolare, e il Bonelli, Τ. III, Ρ. I, pag. 235.
  2. Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 46.
  3. Miscell. Alberti, Τ. V, fol. 126.
  4. Vedi lo Statuto di Trento, Lib. II de Sindicis.