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città di Guastalla, ove quest’ultimo presiedeva al Concilio 1.

Nell’anno susseguente si fa di lui onorata menzione nel diploma da Enrico V conceduto alle monache di S. Zaccaria in Venezia; e ottiene il primo luogo nella sottoscrizione ad altro diploma imperiale del 1116.

Il nostro vescovo, emulando la pia liberalità del suo antecessore, donò alla chiesetta di S. Romedio la piazza d’un Giovanni fratello di Pietro sacerdote, la casa di detto Pietro, ed ogni diritto dei predecessori e successori sopra la sua facoltà, e due uomini della famiglia di Vincenzo di Casezo e Martino di Smarano 2.

Da un diploma assai prolisso dell’imperatore Enrico V, in cui si confermano i privilegi accordati all’abbazia di Farfa, da alcuni re longobardi e da altri re e imperatori, si prova che il nostro vescovo vivesse ancora nel 1118, perchè vi è apposto il suo nome, come cancelliere imperiale3. Ci è ignoto l’anno preciso della sua morte.

Adelpreto I, che in un elenco dei vescovi di Trento del secolo XII è detto Alberto, succeduto a Ghebardo, non lasciò della sua breve reggenza alcun altro fatto, fuori quello di aver ridotto l’altare maggiore di S. Vigilio alla forma della Chiesa Romana.


  1. Chronicum Urspergense.
  2. Da un breve nel libro liturgico della biblioteca vescovile di Trento.
  3. Muratori: Rer. Ital. Script. Τ. II, Ρ. II, col. 676. Annali d’Italia, all’anno 1118.