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tutti gli altri suoi beni ai di lei prossimi parenti, Rodolfo, Alberto e Leopoldo, duchi d’Austria.
Nello stesso anno, il nostro vescovo Alberto, onde ottenere l’integra restituzione dei diritti della sua Chiesa, fu costretto a scendere coi duchi d’Austria suddetti a certe condizioni onerose, che, sotto il titolo volgare di Compattate, divennero in seguito causa ο pretesto di molte discordie e di molti mali fra il nostro Principato ecclesiastico e la Contea del Tirolo. Sul principio dell’anno medesimo Azzone e Marcabruno figli di Aldrighetto di Castelbarco, e Armanno e Aldrighetto, figli di Federico della stessa famiglia, costituirono in loro procuratore Guglielmo di Castelbarco, canonico tridentino, onde chiedere e ricevere dal vescovo nostro la investitura dei loro feudi1. Ai 14 di novembre 1363 fu consecrata la chiesa di S. Marco in Trento, appartenente al Convento degli Eremitani di S. Agostino2. Li 19 di novembre di questo stesso anno, il vescovo Alberto concedeva a Pietro, figlio di Simone di Tono, la investitura del castello di Tono3.
Nel gennajo del 1364, il vescovo Alberto investì Guglielmo di Castel Nano dei feudi nobili che la sua casa riconosceva dal Vescovato4; e nel febbrajo dello stess’anno investiva pure Azzone, Aldrighetto, Alberto, Giancarlo e Francesco Leone, figli di Guglielmo di Castel-