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dei castelli usurpati nelle Giudicarie Dionisio dei Gardelli1.

Nel seguente anno, il nostro Giovanni concedeva un ampio privilegio agli abitanti di Riva2. Tenendo il brandenburghese occupata la città di Trento, e commettendovi molte violenze di conserva coi nobili e coi maggiorenti di essa, il nostro vescovo trasferì la sua sede a Riva, ch’egli impegnava a Mastino II della Scala, affinchè questi la difendesse dagli assalti del Conte del Tirolo, e a lui strappasse gli altri beni rapiti alla Chiesa3. In questo stesso anno 1349, il vescovo Giovanni fu dalla Chiesa di Trento trasferito a quella di Spoleto; e Can Grande della Scala era, per lo stesso vescovo, capitano in Arco.

Li 4 novembre del medesimo anno ebbe luogo la elezione a vescovo di Trento di Mainardo di Neuhaus, canonico di Praga. Ma non potendo pervenire al possesso del suo vescovato, per l’opposizione violenta di Lodovico brandenburghese, resse la sua diocesi mediante vicarii spirituali4. Quanto al temporale, ne disponeva a sua voglia il suddetto marchese Lodovico, conte del Tirolo, il quale studiavasi di guadagnare al suo partito i più potenti vassalli della Chiesa trentina. Nel giorno di Pasqua 1354, Federico e Marcabruno fratelli di Castelbarco, a nome proprio e dei loro eredi,

  1. Hippoliti, op. cit.
  2. Bonelli, Monum. Eccl. Trid., pag. 103.
  3. Bonelli, op. cit., pag. 105.
  4. Bonelli, Monum. Eccl. Trid., pag. 106.