Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 245 — |
Gerardo di Manacco, detto anche Gerardo di Viders, fu nel dicembre dello stess’anno sostituito al defunto pastore nella cattedra di S. Vigilio. Le qualità sue non ci sono note; ma dall’unico suo atto che abbiamo potuto rintracciare possiamo arguire ch’egli fosse uomo di molto senno e d’animo forte. Cotesto atto è la nomina di Nicolò Alraim, nipote del vescovo suo antecessore, in capitano della città di Trento e di tutto il Vescovato, con mero e misto imperio così nel civile come nel criminale1. Il documento porta la data di Avignone, ove risiedeva il pontefice; sicchè pare ch’egli non avesse potuto pigliar possesso della sua Chiesa, impedito forse dalle armi del Brandenburghese che la circondavano. Altra testimonianza dell’assenza del vescovo Gerardo dalla sua Chiesa ci porge un atto capitolare dei 29 di maggio 1348, in cui i canonici, come vicegerenti del vescovo, nominano capitani nelle Giudicarie Nicolò e Giovanni signori di Arco2. Gerardo moriva avanti il mese di ottobre 1348.
Il Capitolo tridentino assunse tosto il governo temporale e spirituale della Chiesa di Trento, per opporsi alla invasione minacciata dal conte del Tirolo. A tale scopo presidiò la città capitale con grosso stuolo di soldati ottenuti da Jacopo di Carrara, signore di Padova; i quali respinsero i tentativi del duca di Teck, generale delle armi di Lodovico. Consegnarono poscia alla sperimentata lealtà di Dionisio Gardelli, già vicario