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a preghiera d’Ildegarda, quarta abadessa, intervenne alla solenne dedicazione del monastero di Sonnenburgo, nella diocesi di Bressanone, che in quei tempi riconosceva per suo avvocato e protettore il vescovo di Trento; dal quale confessava di avere in feudo ottenuti molti e importantissimi beni, ricevendone di mano in mano la investitura. Di questi diritti nei tempi consecutivi fu spogliata violentemente la Chiesa di Trento dai Conti del Tirolo, come vedremo nella vita del vescovo Corrado II. Abbiamo inoltre, che il vescovo Adalberone, l’anno 1101, a preghiera di Pietro abbate del chiostro di Acquanegra e dei suoi fratelli, concesse loro la investitura del monastero di Gironda, con tutte le terre, onoranze e diritti ad esso spettanti, riservando però a se e successori la facoltà di consacrare ο sia benedire il detto abbate di Gironda. Questo monastero giace nella diocesi di Cremona, e durò indisputabilmente nell’ubbidienza dei vescovi di Trento fino oltre l’anno 12761.
Altra notizia intorno al nostro prelato, non indegna di essere ai posteri tramandata, si è la donazione irrevocabile da lui fatta alla chiesetta di S. Romedio nella valle di Annone, di tre decime; una detta della corte di Taone, l’altra del broilo novello di Termeno, e la terza delle rendite che contribuivano alla Curia Benedetto e Pezilio; dal che si arguisce il culto di questo santo e la divozione del vescovo verso di esso2.