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si oppose dicendo, che quella collazione era nulla, non estendendosi l’autorità del legato nella diocesi tridentina. Questa contesa, quantunque esista un decreto vescovile di unione della chiesa beneficiata al convento di S. Michele, fu protratta fino ai 9 di marzo 1318, in cui lo stesso sacerdote Buongiovanni di Bologna investì in perpetuo di tutti i redditi del suo beneficio della chiesa di S. Floriano il preposito del monastero di S. Michele, dell’ordine di S. Agostino; il quale a sua volta promise di sostenere tutti i pesi presenti e futuri che incombevano a detta chiesa; cioè le decime papali, le provigioni dei legati e dei nuncii della Santa Sede, i diritti vescovili ec.; obbligandosi inoltre di dare annualmente al predetto Buongiovanni, sotto titolo di censo ο d’affitto, cento e trenta lire veronesi1. Nel 1317 il vescovo Enrico confermava alla Valle di Fiemme le esenzioni e le franchigie dai suoi antecessori ad essa accordate2. Ai 20 d’ottobre 1318, il vescovo Enrico affidava il capitanato e il reggimento della terra e pieve di Banale a Volchemaro, milite di Tirolo, amico suo prediletto. Li 5 gennajo 1318, il vescovo nostro riconferiva, sotto certi patti, ai Comuni di Vigolo e di Baselga il diritto di uso del monte Arano, perduto per non aver pagato l’affitto3. Nello stesso anno, Guglielmo, chierico della chiesa di Tione, Simoncino di Stenico e due suoi nipoti, Mainardo Spez-

  1. Hippoliti, ad annum 1317-1318. Bonelli, Τ. III, pag. 194.
  2. Bonelli, Τ. II, pag. 656.
  3. Codice Wanghiano, pag. 421.