rini, terminò la sua vita ai 23 giugno 1307; checchè ne dica l’Ughelli, che registra la di lui morte nel 1310. Per la prematura sua morte la nostra Chiesa rimase vedova per ben tre anni, il che si comprova dai documenti che ci accingiamo a produrre. Nel febbrajo del 1308 ebbe luogo la incorporazione dell’ospitale di S. Nicolò, vicino a Trento, coll’abbazia di S. Lorenzo, eseguita da Daniele pievano di Cles, per commissione di Napoleone degli Orsini cardinale e legato apostolico; a cui assistette in qualità di testimonio Gualengo pievano di Marniga, vicario generale del Capitolo e della Chiesa di Trento, sede vacante1. Nel giugno dello stesso anno, Grazia, moglie ed erede del fu Montanari di Vicenza, rifiutò nelle mani di Stefano di ser Rigolino, come collettore delle rendite vescovili pel duca Ottone, tutti i suoi diritti; dei quali il giorno seguente venne investito il giudice Lanzarotto2. Nel 1309, congregato il clero trentino nella chiesa cattedrale, sede episcopali vacante, di commissione del sopra lodato cardinal Napoleone, e in seguito alla deputazione di Gislimberlo di Slesia, dell’Ordine dell’Ospitale di S. Maria della Casa Teutonica, precettore della Casa di S. Elisabetta, dello stesso Ordine, in Trento, e di Enrico arciprete della chiesa di S. Maria di Calavino, fu fatto l’estimo dei beni ecclesiastici del Vescovato e stabilita una tassa proporzionata, ad effetto di pagare le provvigioni ed altri pesi imposti da esso Legato3.
- ↑ Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 203. T. VII, fol. 26.
- ↑ Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 197.
- ↑ Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 203.