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di Ottone, Conte del Tirolo, che esime le monache dell’ordine di S. Chiara del monastero a S. Croce (oggi chiamato di S. Michele) presso Trento, da tutti i dazii e gabelle, rispetto alle cose lor necessarie per vivere1.

Nell’anno medesimo vuolsi dall’Ughelli che il nostro vescovo fosse stato trasferito da papa Benedetto XI al vescovato di Mantova, sua patria. Ma a tale asserzione si oppone la mancanza d’ogni documento in proposito, e più ancora una composizione tra il decano della Cattedrale e il vicario vescovile, seguita dieci giorni innanzi alla morte del vescovo, e l’epitafio o iscrizione sepolcrale, che di questo trasferimento non fa parola. Il vescovo Filippo morì li 18 dicembre 1305 nel convento dei Padri Minoriti di Mantova, in cui fu sepolto. Gli fu in seguito eretto un mausoleo dai Padri Minoriti di Trento, fuori della chiesa di S. Francesco, nel cimitero a parte manca2.

Onde avvalorare viemmaggiormente ciò che più sopra dicemmo intorno alla pressione esercitata dal Conte del Tirolo e dai suoi seguaci sulla Chiesa di Trento, e alla nessuna considerazione ch’essi facevano dei sacri diritti del nostro vescovo, citeremo quattro

  1. Miscellanea Alberti, T. VII, fol. 25.
  2. L’iscrizione che fu posta sulla sua tomba è la seguente, che vien riferita dal Wadingo e dal Donesmo nell’Istoria Mantovana: Reverendus in Christo Pater Dominus Philipus Bonacoltus Mantuanus, Ordinis Minorum, Episcopus Tridentinus, Palatii Apostolici Sacrista, qui hoc altare pretioso sacrarum reliquiarum thesauro exornavit, hic sepultus jacet. Obiit anno Domini mccciii, die 18 Decembris.

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