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ebbe effetto corrispondente all’aspettazione, e fu d’uopo di cercare altra via per definire le differenze. Laonde, nel mese di giugno 1276, col consenso d’ambe le parti ivi presenti fu pubblicato nella valle di Annone, presso il Ponte Alto un amplissimo compromesso nelle persone di Rodolfo, cancelliere della Corte cesarea, e di Enrico conte di Würtemberg, colla facoltà ad essi arbitri di conoscere e definire inappellabilmente ogni lite e controversia dal giovedì prossimo entro quindici giorni consecutivi, o in altro più lungo termine da prorogarsi di concerto delle parti, le quali si obbligarono di eseguire prontamente e senza contradizione tutto ciò che dai suddetti arbitri sarebbe deciso, sotto pena di mille marche d’argento, da essere applicate una metà alla Camera regia, l’altra metà alla parte osservante. Nel caso poi che i detti arbitri non convenissero in una sentenza, dentro il termine stabilito, il vescovo e il conte eleggevano in arbitratore supremo lo stesso imperatore Rodolfo, colla promessa di comparire avanti di lui entro un mese da computarsi dal giorno dello spirato primo compromesso, per eseguire indi tutto ciò che egli avesse stimato giusto, sotto la pena sopra enunciata; il quale secondo compromesso fu anche ratificato dai canonici di Trento. Seguita tale pubblicazione, fu ben tosto fatta la pace, per opera dei lodati arbitri, fra il vescovo ed il conte, avvalorata dal giuramento e dal vicendevole bacio 1. Per maggiore cor-

  1. Ughelli, Italia Sacra, Τ. V. Miscellanea Alberti, Τ. V, fol. 66, 116.