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Egnone dichiarato uomo della Casa di Dio, e di S. Vigilio un Nicolò di Terlago, figlio di Bertoldo, per aver abbandonata la parte di Ezzelino. Esso perciò, introdotto nella Chiesa di Trento dal decano Godescalco e presentato ed offerto sopra l’altare di S. Vigilio, fu in seguito dal nostro vescovo, come Legato apostolico, creato cittadino romano1. Il vescovo Egnone, che l’anno antecedente avea riscattata dalle mani di Trentino di Gando la giurisdizione di Königsberg, mediante l’accennata surrogazione, confidò il castello dello stesso nome alla custodia di Manfredino, figlio del suddetto Trentino, con divieto di alienarlo, e con obbligo di difenderlo contro chiunque2. Nell’ottobre del medesimo anno 1259, volendo procedere con mitezza verso i signori di Castelbarco ritornati alla sua ubbidienza, restituì il nostro vescovo ad Aldrighetto di quel casato i feudi della valle Lagarina, che gli avea levati per l’assistenza da lui prestata ad Ezzelino, rimettendo si esso che Federico ed Azzone nella sua grazia primiera, ai quali anzi condonò le pene da loro incorse, verso giuramento di fedel vassallaggio e la promessa di assistere con tutta la forza la Chiesa, la città di Trento ed i sudditi contro i nemici; ma specialmente contro i conti del Tirolo; il che è ben degno d’esser notato3.
In quest’anno finì i suoi giorni il formidabile ti-