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del Tirolo fino alla morte, avvenuta nel 1254. Della morte poi del vescovo Aldrighetto di Campo non si sa l’anno preciso; tuttavia si congettura con fondamento, che accadesse nel 1247.

Egnone, detto anche Egenone, dell’antica famiglia dei conti di Eppan, canonico della cattedrale di Trento e già vescovo di Bressanone, fu dichiarato vescovo e principe nostro nel 1248. Nell’aprile di quest’anno, Egnone ricuperò da Adelberone di Wanga, stipulante anche a nome di suo zio Beraldo, trattenuto prigione in Salorno, il feudo, di cui la sua famiglia era stata investita dal vescovo Alberto di Ravenstein, consistente in una casa murata con torre ed altri edificii, posta nella città di Trento, in capo al ponte dell’Adige, e mediante lo sborso di lire 1250. Quella torre anche presentemente si chiama di Wanga1.

Due investiture di locazioni perpetue furono spedite anche in quest’anno e nel 1249 dal più volte nominato Sodegerio di Tito, podestà imperiale nel Vescovato2.

Nel 1250, papa Innocenzo IV confermò il nostro vescovo Egnone in tutte le grazie e privilegi, che per indulto della Santa Sede aveva fino allora goduto quale amministratore del Vescovato. Il breve di conferma fu diretto per l’esecuzione al proposito di S. Michele3. Trasferito in detto anno dalla Chiesa di Bressanone a

  1. Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 154. Bonelli, Notiz. istor. crit. Τ. II, pag. 584.
  2. Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 197.
  3. Miscell. Alberti, Τ. V, fol. 154.