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medesimo, Guglielmo di Voltabio, priore in Venezia di tutti gli spedali di S. Giovanni Battista d’Oltremare, per la Lombardia e la Marca Veronese, vende a Burcardino di Cagnò per cento lire veronesi la terza parte della casa di Pietro di Malosco, lasciata per testamento al suddetto Ospitale1. Questa casa l’anno seguente 1334Fonte/commento: Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/567, fu dal vescovo Aldrighetto comperata per 660 lire veronesi dal medesimo Burcardino e da Adelaide sua moglie2.
In quest’anno 1234, scoppiò una sedizione della maggior parte dei feudatarii della valle Lagarina contro il vescovo nostro, al quale ben presto riuscì di comprimerla e di obbligare i ribelli a dargli soddisfazione delle gravi offese a lui recate. Il principale istigatore della rivolta fu Giacomo di Lizzana, il quale, aderendo al partito del patriarca d’Aquileja che s’era opposto alla consecrazione del nostro vescovo, oltre al tenere occupato il castello e il distretto di Lizzana, facea grosse prede per terra e per acqua, imprigionava i sudditi vescovili, li mutilava e metteva a morte3. Per causa di tali ostilità, fu condannato a rimettere in balìa del vescovo il castello e la gastaldia di Lizzana, e a cedergli ogni diritto sovr’essa, previo lo sborso di 2240 lire di capitale, e con altre 430 d’incorsi4. Dichiarato poi nullo ogni alto antecedente che tornasse in