Clesio, rettore della chiesa di S. Romedio, donò alla stessa un molino sopra la villa di S. Sisinio, oggi detta impropriamente S. Zeno, assieme con una femmina di nome Crescenda, con patto che nè lui nè alcuno suo successore nella rettoria, possa giammai alienare sì l’uno che l’altra1. Addì 4 luglio 1230 noi troviamo Gerardo nella chiesa di S. Cosma sotto il castello di Greifenstein, ove consacrò la detta chiesa intitolandola ad esso santo e ai quattro martiri trentini Vigilio, Sisinio, Martirio ed Alessandro, e accordando al paroco alcuni diritti sulla chiesa di Genesia2. Ai 29 d’agosto di quest’anno 1230, Adelpreto, figlio di Petarino, cedette a Gerardo un molino in Trento, affinchè lo desse in feudo ad Adelberone e Bertoldo di Wanga3. Tre sono le investiture che furono spedite da Gerardo in quest’anno: la prima a Martino di Termeno di un casale presso il cimitero di S. Cutino in Termeno; la seconda, feudale, in favore di Rivanino e Delaito fratelli, figli di Ottolino di Marcando; la terza, ad Arnoldo di Cagnò, del dosso di Caldes, con facoltà di erigervi una casa munita, che in ogni tempo fosse aperta al vescovo e successori4. Vuolsi Gerardo comprasse, qualche anno prima, dal conte del Tirolo una casa ο palazzo in Bolgiano, poscia appellato palazzo del ve-
- ↑ Miscellanea Alberti, Τ. V, fol. 234.
- ↑ Codice Wanghiano, pag. 340. Bonelli, Monum. Eccl. Trid., pag. 57.
- ↑ Cod. Wangh., pag. 342.
- ↑ Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 147, 163. T. VII, fol. 207.