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di decime il termine perentorio di comparire dinanzi al gastaldo del vescovo1. Nel novembre dello stess’anno, diede Gerardo ad uno di Riva in livello una casa ivi situata ad occidente del porto2; e nel dicembre una locazione perpetua di certi beni all’Ospizio ch’era sotto il patrocinio di S. Adelpreto, nel distretto di Arco, contiguo all’altro di S. Tommaso, e servito da conversi e converse3. Nell’anno medesimo concedette a Leone, Corrado e Nicolò di Caldonazzo, la rinnovazione dell’investitura del castello di Selva, dopochè provarono con testimonianza di parecchi uomini di Levico, ch'esso era antico feudo della loro famiglia4.
Nel 1225, il vescovo Gerardo investì di due masi in Termeno e del dazio della pece e del legname un Riprando di Nago, il quale gli sborsò tremila lire veronesi5. E il giorno seguente, 7 di marzo, il sopranominato Riprando convenne col nostro vescovo di restituirgli quel feudo, qualora egli ο i successori pagassero nelle sue mani la somma suddetta6. Nell’anno consecutivo, Gerardo, mentre era per recarsi a Cremona ad assistere alla Dieta imperiale, conferì allo stesso Riprando un altro feudo, consistente in affitti
- ↑ Codice Wanghiano, pag. 338. Bonelli, Notiz. ist. crit. Τ. II, pag. 556.
- ↑ Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 162.
- ↑ Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 68. Bonelli, Notiz. istor. crit. Τ. III, pag. 181.
- ↑ Codice Wanghiano, pag. 338.
- ↑ Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 195.
- ↑ Miscell. Alberti, T. VII, fol. 205.