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la città di Trento e Briano di Castelbarco; il quale a viva forza esigeva un dazio di quattro denari veronesi per ogni carro di merci nel luogo di Ravazzone così dai cittadini di Trento come dai forestieri. La sentenza suddetta assolveva da tale indebita gravezza così gli uni come gli altri; dando a Briano la facoltà di percepire dai soli forestieri i quattro denari pel nolo del tragitto dall’una all’altra sponda dell’Adige in Ravazzone1.

Del medesimo anno è il documento che accenna alla fondazione dell’ospizio pei pellegrini in S. Maria di Ambeno ο Campiglio, fatta ai tempi del vescovo Corrado. Per esso documento un Orprando, converso di detto ospizio, veniva investito di una casa e di certi poderi, e della facoltà di concedere quaranta giorni d’indulgenza a chiunque avesse somministrata qualche elemosina al pio luogo2.

In quest’anno, recossi il vescovo Alberto in Augusta, ove si trovava l’Imperatore, ed ivi assistette coi principi dell’Impero a una Dieta. Prima di lasciare quella città, ottenne una dichiarazione imperiale sopra la caducità dei feudi in favore della sua Chiesa3.

Nel 1223, il nostro vescovo comparisce qual testimonio nel diploma cesareo di conferma dei privilegi concessi al monastero Hirsaugense4. Altre notizie

  1. Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 180.
  2. Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 215.
  3. Archivio vescovile.
  4. Gentilotti, e M. Herrgott, in Indice II Eccl. ad annum 1223.