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AVVERTIMENTO


Il nuovo indirizzo dato agli studi critici della storia dai grandi eruditi del secolo XVII, e dal Muratori, dal Tiraboschi e dal Maffei sul principio del secolo scorso conduceva ad un vastissimo campo la operosità investigatrice degli Italiani. I monumenti della civiltà etrusca e romana venivano più alacremente disotterrati ed interpretati; i tesori delle leggi, degli statuti, delle cronache, dei documenti del medio evo, esplorati e messi in luce a comune profitto. Il fervore delle indagini istoriche si diffondeva nel medesimo tempo anche in questa nostra italiana regione, ed eccitava parecchi acuti e pazienti intelletti a raccogliere, a cernire, a illustrare le antiche memorie.

Primo a spargere vera luce di critica nelle cose nostre fu il Gentilotti, amico del Muratori, del Montfaucon e dei più insigni filosofi dell’età sua († 1725). Seguirono il Tartarotti, il Cresseri, il Baroni, il Bonelli, l’Ippoliti ed il Martini, e nei primi decenni del secolo presente il Giovanelli; gli uni risalendo alle origini della nostra gente e alle di lei vicissitudini durante l’Impero Romano; gli altri cercandone la vita