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Costantino, altre particolarità noi sapremmo ora della di lui vita. Tanto nondimeno a noi resta da potere smentire la licenza di Zosimo ostinato pagano. Nè si dee tacere aver asserito Socrate3333 e Sozomeno3334 che le vittorie di Costantino, riportate nelle guerre coi Goti, fecero visibilmente conoscere la protezione di Dio sopra questo principe, in guisa tale che moltissimi d’essi Goti, convinti anche per tale osservazione della verità della religion cristiana (passata settanta anni prima nelle lor contrade coll’occasion degli schiavi cristiani), la abbracciarono e professarono, benchè infettata dagli errori d’Ario. Abbiamo ancora dal sopraccitato storico Giordano3335 che Alarico, re allora d’essi Goti, provvide all’armate di Costantino quaranta mila de’ suoi soldati, i quali sotto nome di collegati cominciarono a militare al di lui servigio. Se costoro vollero i danari de’ Romani, convenne che da lì innanzi se li guadagnassero col servire negli eserciti cesarei.




Anno di Cristo CCCXXXIII. Indizione VI.
SILVESTRO papa 20.
COSTANTINO imperadore 27.

Consoli

FLAVIO DELMAZIO e ZENOFILO.

Quelle leggi e que’ fasti, ne’ quali in vece di Delmazio si legge Dalmazio, s’hanno da credere alterati dai copisti ignoranti ed avvezzi a chiamar Dalmazia quella che negli antichi secoli era appellata Delmazia, siccome apparisce da varie iscrizioni militari nella mia Raccolta3336. Nelle medaglie3337 poi troviamo conservato il di lui vero nome Delmazio. Alcuni han creduto questo Delmazio fratello di Costantino, ma di altra madre. Oggidì opinion più ricevuta è ch’egli fosse figlio di un fratello di Costantino, nè andrà molto che il vedremo decorato col titolo di Cesare. Nel dì 7 d’aprile fu conferita la carica di prefetto di Roma a Publio Optaziano3338 creduto dal Tillemont3339 quel medesimo Publio Optaziano Porfirio che compose in acrostici il panegirico di Costantino. Ma poco durò il suo impiego, perchè nel dì 10 di maggio gli succedette Ceionio Giuliano Camenio. Fra i tre figliuoli dell’Augusto Costantino, l’ultimo era Costante, nato circa l’anno 320. Al pari degli altri due fratelli fu anch’egli nel dì 25 di dicembre dell’anno presente creato Cesare3340. Nelle altre medaglie e nelle iscrizioni si trova chiamato Flavio Giulio Costante. Abbiamo da san Girolamo che terribilmente infierì nella Soria e Cicilia la carestia colla mortalità d’innumerabili persone. Di questa orrida fame, che afflisse tutto l’Oriente, parla anche Teofane3341, dicendo che un moggio di grano costava allora un’incredibile prezzo; e che in Antiochia e Cipri le ville altro non faceano che saccheggi sulle vicine, e buon per chi avea superiorità di forze. Racconta ancora Eunapio che in non so qual anno si patì penuria di grano in Costantinopoli, perchè i venti contrarii impedivano ai legni mercantili l’abbordare a quel porto. Trovavasi allora in gran credito alla corte di Costantino Sopatro, filosofo platonico, ito colà per frenare l’impetuosità di Costantino in distruggere il paganesimo. Ma, venuto un dì in cui mancò il pane alla piazza, infuriata la plebe con alte grida cominciò ad esclamare contra di Sopatro, con dire ch’egli era un mago, ed incantava i venti, affinchè non arrivassero i vascelli del grano. Zosimo3342 pretende che questa fosse una cabala di Ablavio prefetto del pretorio, al quale non piaceva tanta familiarità di quel