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cosa che, a parer di Libanio, gli acquistò l’affezion de’ Romani. Anche Aurelio Vittore3251 lasciò scritto che il dolore mostrato dal popolo romano, allorchè questo glorioso principe venne a morte, assai diede a conoscere ch’egli era molto amato da essi Romani. Dopo essersi fermato in Roma Costantino per qualche tempo, sembra, secondo le leggi3252 che restano, aver egli di nuovo ripigliato il cammino alla volta della Pannonia, giacchè una sua legge di settembre è data in Spoleti, un’altra di ottobre in Milano, e una di dicembre in Sirmio.

Veniamo ora al passo più degli altri scabroso della vita di Costantino. Abbiam più volte fatta menzione di Crispo suo primogenito, partorito a lui da Minervina sua prima moglie, già creato Cesare, giovane di grande espettazione, e che avea anche dato saggi del suo valore nella guerra coi Franchi e con Licinio. Questo infelice principe nell’anno presente3253, per ordine dello stesso Augusto suo padre, tolto fu di vita, chi dice col veleno, e chi colla spada. Zosimo3254 pretende succeduto così funesto avvenimento in Roma nel tempo che vi si trattenne Costantino; ma Ammiano Marcellino3255, scrittore più vicino a questi tempi, assegna la città di Pola nell’Istria per luogo di tal tragedia. Perchè Costantino, principe sì saggio e clemente, e nello stesso tempo sì crudo padre, giugnesse a tanta severità, nol seppero dire di certo neppure gli antichi scrittori, e solamente a noi tramandarono i loro sospetti. Zosimo immaginò incolpato il misero giovane di tenere un’amicizia illecita con Fausta Augusta sua matrigna; o, per dir meglio, che Fausta facesse calunniosamente credere al marito d’essere stata tentata da questo suo figliastro3256. Altri si figurarono che la medesima Augusta inventasse delle cabale per persuadere a Costantino che il figlio macchinasse contro la vita e lo stato del padre3257. Certamente i più convengono in dire che per le accuse della matrigna Crispo innocente perdè la vita. E ben probabile è che quell’ambiziosa donna, la qual già avea tre suoi proprii figliuoli, mirasse di mal occhio il figliastro Crispo anteposto per cagion dell’età ai suoi fratelli, per timore ancora che a lui solo potesse un dì pervenire l’imperio, e però si studiasse di screditarlo presso del padre, e le riuscisse di precipitarlo. Ell’era figliuola di un gran cabalista, cioè di Massimiano Erculio. Probabilmente profittò anch’essa di quell’indegna scuola. Comunque sia, la morte di questo amabil nipote fu un coltello al cuore di Elena madre dell’Augusto Costantino, nè potea essa darsene pace. Andò ella dipoi tanto pescando, che dovette in fine far costare al medesimo imperadore non men l’innocenza di Crispo, che la malvagità e la calunnia di Fausta sua matrigna; e vuole Filostorgio3258 che si scoprisse allora, come l’iniqua donna avea tradito il talamo nuziale con prostituirsi a delle vili persone. Un sicuro segnale che Costantino la credesse rea, fu l’aver egli medesimamente ordinato che a lei si fosse tolta la vita: il che si crede eseguito con farla serrare in un bagno d’acqua bollente3259. Se un esecrando commercio fosse stato fatto credere a Costantino fra la matrigna e Crispo, contra di amendue nello stesso tempo sarebbe caduta la pena. Perciò l’essersi differita la morte di Fausta rende assai verisimile che, scoperte le sue trame ed iniquità, essa arrivasse al meritato gastigo. Eutropio3260 aggiugne che non si fermò qui l’ira di Costantino, perchè egli appresso fece