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estenuati dalle estorsioni di Licinio: di modo che a tutti parve di rinascere da morte a vita, e sembrava loro un miracolo tanta mutazione di cose. Ma quello, a che maggiormente si applicò il piissimo imperadore, fu di favorire i cristiani, e di dilatare la loro religione, scorgendo provenuto dalla santità e verità di essa il conseguimento di tante sue vittorie, e l’abbassamento di qualsivoglia persecutore della medesima. Leggesi presso Eusebio l’ampio editto da lui pubblicato per i cristiani in addietro oppressi, e per la ristituzion delle chiese e dei loro beni. Poscia, per promuovere la cristiana religione, diede fuori altre leggi di gran forza contro dei professori del paganesimo3237, con esortar ognuno, ma senza forzare alcuno, ad abbracciar il culto del vero Dio. Cominciò ad inviar nelle provincie governatori per lo più cristiani, o se pur gentili, loro era vietato di sacrificare e di far alcun’altra azione d’idolatria, affinchè le persone tuttavia dedite agl’idoli si disavvezzassero dal prestar loro onore e fede. Ordinò che si ristabilissero le chiese già abbattute, che se ne fabbricassero dell’altre e più magnifiche, sperando di vedere un dì tutti i suoi sudditi adoratori di Gesù Cristo, e volle che l’erario suo soccombesse a tutte le occorrenti spese. Abbiamo inoltre un editto composto da lui stesso in latino, e tradotto in greco da Eusebio, in cui, deplorando la cecità dei suoi predecesori nell’adorare i falsi dii, esorta in forma patetica tutti i sudditi suoi a riconoscere e venerare Iddio creatore del mondo, notando che già in qualche paese erano stati aboliti gl’idoli, ed interamente cessato il sacrilego lor culto: del che sommo piacere egli sentiva. Proibì ancora le imposture degli aruspici e di altri indovini della setta gentile, meritando ben più fede Eusebio storico contemporaneo, che Zosimo3238 gentile, vivuto quasi un secolo dopo, il quale spaccia Costantino come tuttavia attaccato a quegl’ingannatori, e come seguace delle superstizioni pagane. Che questo zelantissimo imperadore giugnesse anche a far serrare i templi e spezzare gl’idoli in molti paesi, l’abbiamo dal suddetto Eusebio3239; ma di questo tornerà occasion di parlare; perciocchè non nel solo anno presente, ma in altri susseguenti andò sempre più crescendo lo zelo di questo insigne Augusto per isbarbicare la gramigna de’ pagani: cosa nondimeno da lui eseguita con destrezza, affinchè non nascessero sedizioni, e chiunque voleva ridursi alla vera religione, spontaneamente e non per forza lo facesse.


Anno di Cristo CCCXXV. Indizione XIII.
SILVESTRO papa 12.
COSTANTINO imperadore 19.

Consoli

PAOLINO e GIULIANO.

Intorno ai nomi di questi due consoli molta disputa è stata fra gli eruditi3240, ma senza che si possa conchiudere cosa alcuna; e però non ho io voluto esporre se non l’ultimo loro sicuro cognome, per cui erano comunemente conosciuti. Non è inverisimile che amendue fossero della famiglia Anicia. Dal dì 4 di gennaio probabilmente sino al dì 3 di novembre dell’anno seguente la prefettura di Roma fu esercitata da Acilio Severo3241. Famosissimo riuscì dipoi l’anno presente per la celebrazione del sacro concilio di Nicea, primo dei concilii generali, dove intervennero trecento e dieciotto vescovi, da’ quali concordemente fulminati furono gli anatemi contra dell’ostinato Ario e della sua pestilente eresia. Non si può dire abbastanza quanto sfavillasse l’ardore dell’ottimo Augusto Costantino per la purità della dottrina della Chiesa di Dio e per l’unione della