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fare per sè una somigliante cavallo. Gli rispose Ormisda: Signore, fate prima una stalla uguale a questa, se potete, acciocchè vi stia bene il cavallo che pensate di fare. Interrogato ancora del suo sentimento intorno alle grandiosità e alle mirabili cose di Roma rispose: Solamente essergli piaciuto (vi ha chi crede che dicesse dispiaciuto) d’aver imparato che anche in Roma gli uomini morivano. Benchè ci sieno delle dispute fra gli eruditi3222 intorno al tempo, in cui Costanzo, secondo figliuolo di Costantino Augusto e di Fausta, fu creato Cesare dal padre: pure sembra opinione più ricevuta il credere che in quest’anno nel dì 3 di novembre fosse a lui conferita quella dignità3223. Era egli in età di sei o sette anni, perchè nato nell’agosto dell’anno 317.




Anno di Cristo CCCXXIV. Indizione XII.
SILVESTRO papa 11.
COSTANTINO imperadore 18.

Consoli

FLAVIO GIULIO CRISPO CESARE per la terza volta, e FLAVIO VALERIO COSTANTINO CESARE per la terza.

Prefetto di Roma nel Catalogo del Cuspiniano, ossia del Bucherio, continuò ad essere nell’anno presente Lucerio ossia Lucrio Valerio Verino. Secondo l’asserzione d’Idacio3224, che mette in un anno la totale sconfitta di Licinio, e nel seguente la di lui morte, dovrebbe Licinio, coerentemente a quanto s’è detto di sopra, essere giunto3225 nel presente al fine de’ suoi giorni. Il Pagi3226, che pretese atterrato Licinio solamente nell’anno corrente, differisce la di lui morte al seguente. Eusebio3227, dopo aver detto che Costanzo fu creato Cesare (il che anche da esso padre Pagi vien riferito all’anno 323), seguita a narrar la morte d’esso Licinio. Quello intanto che non cade in controversia, si è che mentre Licinio inviato a soggiornare in Tessalonica, dove si può credere che godesse libertà e buon trattamento, quivi per ordine di Costantino fu strangolato. Non solamente Zosimo3228 ed Eutropio3229 autori pagani, ma anche Eusebio nella sua Cronica (se pur non è san Girolamo traduttore della medesima) chiaramente dicono che Costantino, in torgli la vita, mancò alla promessa e al giuramento da lui fatto a Costanza, sua sorella e di lui moglie, di lasciarlo in vita. E Zosimo, autore per altro di umore alterato contro le azioni di questo invitto principe, aggiunge che non era in lui cosa insolita il violar la parola e i giuramenti. Eusebio3230, nella vita di esso Costantino, altro non dice, se non che Licinio dal consiglio di guerra fu giudicato degno di non più vivere. E l’Anonimo Valesiano3231 pare che scriva, avere i soldati in un tumulto dimandata la di lui morte, e che vi acconsentisse Costantino per tema ch’egli, imitando Massimiano Erculio, un qualche dì ripigliasse la porpora. Quel solo che può sembrar più verisimile, si è il dirsi da Socrate3232, che egli tolto fu dal mondo perchè sollecitava i Barbari in suo favore. Qualche movimento d’essi in questi tempi probabilmente fece sospettare che avesse origine dai segreti impulsi di Licinio, e però piombò sopra di lui la sentenza di morte, arrivando anch’egli, per giusto giudizio di Dio, al fine di tanti altri persecutori della santa ed innocente religione di Cristo. Furono perciò cassati i decreti ed altri atti di Licinio, fatti durante la di lui tirannia. Poche sono le leggi di Costantino sotto