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sembra che Diocleziano ottenesse l’intento suo, non solo di ricuperar le provincie e città perdute in Oriente, ma di lasciar quivi anche la quiete. Convien nondimeno confessare che troppo difficil cosa è il riferire a’ suoi proprii anni le imprese di questi due imperadori, perchè d’esse fanno bensì menzione i panegiristi d’allora, ma senza ordine di tempi. Perciò può essere che appartenga all’anno seguente, come pensò il Tillemont2723, la guerra fatta da Massimiano ai Germani di là dal Reno, con dare ampiamente il guasto al loro paese; e che medesimamente si debba differire ad esso anno la rinnovata amicizia dei Persiani2724 con Diocleziano, e la spedizion dei regali fatta da quel re, e mentovata da Mamertino2725. Ma in fine, quel che importa, si è di saper gli avvenimenti d’allora, ancorchè non si possa con sicurezza assegnarne il tempo.
Anno di | Cristo CCLXXXVIII. Indiz. VI. CAIO papa 6. DIOCLEZIANO imperadore 5. MASSIMIANO imperatore 3. |
Consoli
MARCO AURELIO VALERIO MASSIMIANO AUGUSTO per la seconda volta e POMPONIO JANUARIO.
Fu, secondo il catalogo pubblicato dal Cuspiniano e Bucherio, in questo anno prefetto di Roma Pomponio Januario; però il Panvinio2726 ed altri han creduto ch’egli nello stesso tempo esercitasse l’impiego del consolato. E parendo veramente che in questi tempi non ripugnasse l’esser insieme console e prefetto di Roma, perciò ho osato anche io di dar a questo console il nome di Pomponio. Stimò eziandio il suddetto Panvinio che non Massimiano Augusto, ma un Massimo procedesse console in quest’anno, affidato ad un passo di Ammiano2727, e di uno o due scrittori; ma il cardinal Noris colla comune dei Fasti ha assicurato qui il consolato a Massimiano. Se noi sapessimo l’anno preciso, in cui Mamertino recitò il suo primo panegirico nel natale di Roma, cioè nel dì 21 d’aprile, in lode di esso Massimiano imperadore, alla cronologia d’allora si porgerebbe qualche sussidio. Il Noris lo riferisce all’anno seguente, il Pagi al presente, altri più tardi. A me basterà di dire raccogliersi da quel panegirico che Massimiano2728, nel medesimo tempo che dava delle lezioni del suo valore ai popoli nemici della Germania, mettendo a ferro e fuoco le lor campagne, faceva un formidabil preparamento di navi ne’ fiumi grossi delle Gallie, con disegno di liberar la Bretagna dall’usurpatore Carausio. Accadde che in questo o pure nel precedente anno per una mirabil serenità si mostrò favorevole il cielo alla fabbrica di essa flotta, e il verno stesso parve una primavera. Non si sa ben distinguere nel testo di esso Mamertino se a Massimiano o pure a Diocleziano sia da riferire la venuta con un buon esercito nella Rezia, e l’aver quivi riportata qualche vittoria contra i Germani, con istendere da quella parte i confini del romano imperio. Certo è che Diocleziano circa questi tempi ritornò carico d’allori dalla spedizion militare contra de’ Persiani in Europa, per trattare con Massimiano dei pubblici affari. Fa parimente menzione Mamertino2729 di Genobon, o sia Genobaud, re di qualche nazion germanica (il Valesio2730 ed altri il credono re de’ Franchi), il quale con tutta la sua gente venne ad inchinar Massimiano, ad implorar la pace, e a promettere buona amicizia e lega.