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Regilliano, trovarono che Dio gli avea dato questo nome, acciocchè divenisse re, e per questo l'acclamarono Augusto. Ma quei medesimi soldati poi per timore della crudeltà di Gallieno, già provata nella ribellion d'Ingenuo, e per le premure di quei popoli che non voleano quel peso addosso, diedero ad esso Regilliano la morte.
Anno di | CRISTO CCLXIII. Indizione XI. DIONISIO papa 5. GALLIENO imperadore 11. |
Consoli
ALBINO per la seconda volta e MASSIMO DESTRO.
Credesi che il primo console fosse nominato Marco o Manio Nummio Albino, perchè v’ha un’iscrizione romana, dove egli è chiamato consul ordinarius iterum. Che così fosse, può darsi. Ma nell’antico catalogo2347 de’ prefetti di Roma noi troviamo che Nummio Albino era stato prefetto di Roma nell’anno 261, e seguitò ad esercitar quella carica nell’anno seguente ed anche nel presente; e non sapendo noi che fosse per anche introdotto di dare ad un solo quelle due dignità nel medesimo anno, perciò può restar sospetto che fossero due persone diverse; se non che andando innanzi, cominceremo a trovare chi, essendo prefetto di Roma, esercitò nello stesso tempo il consolato. Circa questi tempi i Germani penetrarono colle loro scorrerie fino in Ispagna. Aurelio Vittore2348 ed Eutropio2349 scrivono che i Franchi, popoli allora della Germania, quei furono che, entrati nelle Gallie, vi fecero immensi saccheggi, e di là passarono nella Spagna Tarragonese, dove presero per forza e saccheggiarono la capitale di quel paese, cioè Tarragona; e trovata copia di navi, andarono insino a visitar l’Africa. Paolo Orosio2350 attesta anche egli la desolazione lasciata2351 da costoro nella Spagna, con aggiungere che ne restavano anche a’ suoi tempi le funeste memorie, e che durò per dodici anni la persecuzione da loro recata a quelle contrade. Fu di parere il Valesio2352 che costoro non per le Gallie, ma per l’Oceano passassero in Ispagna, come poi fecero i Normanni nel secolo nono; ed Eumene2353 porge buon fondamento a questa opinione, che sembra più verisimile, che non è il creduto loro passaggio per le Gallie. A queste calamità son da aggiugnere l’altre narrate tutte in un fiato2354 da Aurelio Vittore, da Eutropio e da Orosio, ancorchè non se ne sappia il tempo preciso. Cioè, che la Dacia, di cui quella che oggi è Transilvania, era anticamente una parte, e tutto quanto il paese conquistato una volta da Traiano venne in potere dei Barbari. Secondo Eutropio, i Quadi e i Sarmati devastarono la Pannonia. Eusebio2355 scrive che l’occuparono. Orribili ancora furono i danni recati dagli Sciti, cioè dai Goti, alle provincie dell’Europa e dell’Asia, colle quali confinavano. Trebellio Pollione2356 racconta che costoro s’impossessarono della Tracia, devastarono la Macedonia, e vennero ad assediare Tessalonica, oggidì Salonichi. Fu loro data battaglia nell’Acaia da Macriano general de’ Romani, diverso da colui che abbiam veduto2357 di sopra, e il cui vero nome probabilmente era Marziano, di cui parleremo più abbasso. Sconfitti se n’andarono i Barbari. L’altro esercito di essi Goti, passato nell’Asia, pervenne sino ad Efeso, dove, dato in prima il sacco al celebre e ricchissimo tempio di Diana, poscia lo consegnarono alle fiamme. Lo