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Se alcuna riguardevol impresa, se verun utile regolamento facesse questo novello Augusto ne’ primi tempi del suo governo, non v’ha storia, non v’ha iscrizione od altra memoria che ce l’insegni. Quel solo detestabil fatto spettante all’anno presente, di cui s’hanno parecchi insigni contemporanei testimoni nella storia ecclesiastica, fu la fiera persecuzione da lui mossa contro del Cristianesimo, per la quale stranamente restò sconvolta la Chiesa di Dio, ed innumerabili Cristiani lasciarono gloriosamente la vita nei tormenti e sotto le scuri. Correvano già trentotto anni dopo la morte di Severo imperadore, che i Cristiani universalmente godevano pace, ancorchè non mancassero de’ mali ministri e governatori, che or qua or là infierissero contra di chi professava la legge di Cristo. Alcuni degli stessi imperadori erano stati favorevoli a questa santa religione, con essersi per ciò diffusa e mirabilmente moltiplicata per la terra la semente evangelica, e il numero de’ fedeli divenuta innumerabile; quando l’imperador Decio, quel descritto sì placido da Aurelio Vittore, prese a perseguitar apertamente chiunque nemico si scopriva degl’idoli ed adorava il vero Creatore e Salvatore del mondo, con editti crudeli che furono sparsi per tutto l’imperio romano e più barbaramente eseguiti dove maggior copia di fedeli si trovava. Altro io non dirò di questo gran flagello della Chiesa di Dio, per cui nelle antiche storie e memorie dei Cristiani Decio si acquistò il nome d’uno de’ più cattivi principi di Roma. Son da vedere intorno a ciò l’opere di san Cipriano allora vivente, Eusebio Cesariense, Lattanzio, Orosio, gli Annali del Baronio, gli Atti de’ Bollandisti e le Memorie del Tillemont. Quel solo che a me conviene di ricordar qui, si è essere stato uno de’ primi a far pruova della crudeltà di Decio san Fabiano papa, il quale nell’anno presente, con ricevere la corona del martirio, passò a miglior vita. Suo successore nella sedia di san Pietro, ma dopo molte difficultà, fu Cornelio, uno dei più insigni pontefici della Chiesa di Dio. Intanto Decio sen