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padre Mabillone, e da me ancora riferita1, in cui è nominata la DIVA, cioè la defunta Faustina, moglie d’Antonino Augusto console per la terza volta, ornato della Quarta Podestà Tribunizia, ha sostenuto che Faustina terminasse la vita dopo il dì 25 di febbraio dell’anno presente, e prima del dì 10 di luglio; nel qual tempo correva la quarta podestà tribunizia, e il terzo anno dell’imperio di Antonino. Forte è questa ragione, ma non toglie affatto il sospetto che Faustina potesse essere morta nell’anno precedente, e quell’iscrizione fosse a lei posta nel presente. Per ordine del senato fu deificata questa imperatrice; alzato a lei un tempio; deputate delle donne flaminiche; poste delle statue d’oro e d’argento, o sia dorate e inargentate. Furono anche in onor suo celebrati i giuochi circensi. Tutto ciò fu fatto dalla cieca gentilità per onorare una donna, la quale, per testimonianza di Capitolino, diede da parlare molto di sè, per la troppa libertà e facilità di vivere; il che Antonino mirava con dolore e con somma pazienza dissimulava. Che nè pure lo stesso Antonino fosse esente da simil difetto, il Platino, il Tillemont, ed altri l’hanno creduto e dedotto dalla satira ingegnosamente composta da Giuliano apostata2. Ma non è assai chiaro quel passo, e il padre Petavio lo pretende una calunnia. Abbiamo solamente di certo da Capitolino, che essendo mancato di vita, molti anni dopo, Tazio Massimo prefetto del pretorio, rammentato di sopra, in suo luogo ne furono sostituiti due da Antonino, cioè Fabio Repentino e Cornelio Vittorino: ed essere allora corsa una pasquinata, in cui si dicea che Repentino era giunto a quella dignità per raccomandazione di una concubina dell’imperadore. Di questo si può anche dubitare, perchè Antonino Pio mancò di vita in età di sessantaquattr’anni,[p. 494] ed essendo l’elezion di Repentino succeduta negli ultimi tempi suoi, non par credibile che un sì saggio principe si lasciasse vincere da sregolate passioni in quell’età. Oltre di che, secondo la falsa morale de’ Gentili, non erano biasimevoli certi usi od abusi d’allora. Dalla vita di Avidio Cassio, scritta da Vulcazio Gallicano3, abbiamo un barlume, che vivente ancora Faustina, si ribellò uno non so qual Celso contra di Antonino, però nel precedente, o nel presente anno, Faustina, sapendo quanto fosse inclinato il consorte Augusto alla clemenza, gli scrisse che s’egli avesse compassion di costui, non mostrerebbe d’averla per sua moglie nè per gli suoi, perchè se andasse ben fatta ai ribelli, essi non avrebbono pietà nè dell’imperadore nè di chi è congiunto con lui. Ma niun’altra memoria di questo Celso ci ha conservata la storia.



Anno di Cristo CXLII. Indizione X.
Pio papa 1.
Antonino Pio imperad. 5.


Consoli


Lucio Cuspio Rufino e Lucio Statio Quadrato.


È di parere monsignor Bianchini4, che in quest’anno, e non già nel precedente, come pensò il padre Pagi5, santo Igino romano pontefice terminasse la sua vita con una più gloriosa morte, perchè martire della Fede di Gesù Cristo. Certo è bensì, che a lui succedette Pio papa. Sappiamo del pari, che anche sotto Antonino Pio continuò la persecuzion de’ Cristiani, non già per editto, non già per colpa di questo clementissimo imperadore e principe assai conoscente che la cristiana religione ed i seguaci di essa, per la maggior parte professori della virtù, non meritavano gastighi; ma per

  1. Thesaurus Novus Inscription., p. 239, n. 3.
  2. Julian., de Cesarib.
  3. Vulcat. Gallicanus, in Avidio Cassio
  4. Blanchin. ad Anastas. Bibliothecar.
  5. Pagius, in Crit. Baron.