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XVII VITA DI L. ANTONIO MURATORI XVIII


L’erudizione sacra formò il primo oggetto de’ suoi pensieri, e sempre, sino al termine de’ suoi giorni, gli studii delle materie ecclesiastiche coltivò, congiungendoli coll’adempimento il più esatto ai doveri tutti del suo stato. Giovane sacerdote in Milano, in mezzo agli studii suoi più fervidi e più graditi, esemplarmente vi attendea. Fatto quindi in Modena preposto della Pomposa, con cura di anime, con vivo zelo e con amor grande le funzioni tutte del sacro suo ministero indefessamente esercitò, trovando ancora tempo, come già il celebre Pignoria, per le letterarie fatiche. Ma non contento di edificar coll’esempio e d’instruire colla voce il popolo suo, le virtù praticando che insegnava, s’ingegnò eziandio di giovare coi libri alla religione ed ai costumi. Non una persona sola, ma più persone e più anime, e tutte attivissime, operose, infiammate dell’amor de’ suoi simili, pare che fossero nel Muratori concentrate. Se la vera filosofia consiste nel far del bene agli uomini, qual filosofo antico può venire in paragone con lui? Chè non parlo di coloro che negli ultimi tempi ne usurparono il nome, di tante sciagure infausta e mai sempre deplorabile cagione. Ascetico savio ed illuminato si mostrò egli (per toccar soltanto di alcuno di tali libri) negli esercizii spirituali; espertissimo conoscitore de’ santi Padri, compreso del vero spirito della religione nel trattato della Carità cristiana, virtù che tutte perfeziona le cristiane virtù; maestro in divinità profondo nella dotta opera latina De ingeniorum moderatione in religionis negotio, opera in Italia non solo, ma in Germania ed in Francia eziandio riputatissima.

Ma il Muratori, avanzando in età, e già sessagenario, non potea più reggere alle parrocchiali fatiche, e specialmente alla predicazione. Rinunciata dunque la prepositura, attese a scrivere negli anni che ancora gli restarono. In lui si verificò il detto di