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che volta, se il padre non va a pescare, rimangono senza cena.
— Peggio per loro. Vuol dire che sono poltroni e imbecilli.
— Eh, no, Pietro, — proseguì Bardo, dal cui viso era sparita la solita espressione ironica, per dar posto ad un’aria stranamente desolata. — Si nasce, poveri, e per quanto si faccia si rimane poveri. Questa è la sorte dei Maresca. Un mucchio di sventure li ha sempre schiacciati. Due figli morti in guerra, la figlia maggiore sedotta e abbandonata, la madre quasi cieca per i dispiaceri, lui che non ha mai fortuna nel suo lavoro. Anche lei, Piera, nonostante la sua bellezza, non è sana. D’inverno ha sempre la tosse, e mi fa tanta pena. Non è buona a lavorare d’altro che di ricami e trine. Ha provato a fare le scope ma il pulviscolo della saggina e delle piume le fa male ai polmoni.
Pietro cacciò fuori dalle lenzuola il suo testone rotondo, nero e rosso; aveva gli occhi pieni di sonno e di noia. Disse:
— Ebbene, ho capito, è un impiastro. Nostra madre non vorrà certo sentirne parlare. E tu, fammi il piacere, lasciami dormire, adesso.
Ma adesso che aveva cominciato, il fra-